Il ricordo del dolore può generare paura e ansia nel bambino ed è per questo che ogni esperienza dolorosa andrebbe evitata. In caso non fosse possibile bisognerebbe comunque prevenire o trattare il dolore con metodi adeguati.
Il dolore è un sistema di allarme che ci avvisa della presenza di qualcosa di dannoso per il nostro organismo. In particolare, sulla superficie e all’interno di tutto il nostro corpo ci sono cellule specializzate per percepire il dolore, i nocicettori, che vengono attivati da stimoli capaci di causare un danno. Se il nocicettore è stimolato ripetutamente da eventi dolorosi (come una carie profonda o una lesione della gengiva) su cui non si interviene con un pronto trattamento antidolorifico e una appropriata cura, la trasmissione dei segnali nelle vie nervose centrali viene amplificata e la sensazione dolorosa finale è più intensa. Il ripetersi di questi fenomeni aumenta in modo persistente la sensibilità individuale agli stimoli dolorosi e abbassa la soglia del dolore, che così potrà essere percepito anche per stimoli lievi.
IL DOLORE SI PUÒ EVITARE
Il complesso meccanismo di percezione del dolore può essere modulato agendo su diversi punti del percorso, anche prima che lo stimolo arrivi e venga amplificato nelle strutture nervose superiori. Un esempio comune di intervento terapeutico preventivo è l’applicazione di ghiaccio nella sede di un trauma: il freddo causa il restringimento dei vasi sanguigni riducendo l’infiammazione locale e quindi il dolore.
L’IMPORTANZA DI LIMITARE IL DOLORE
Fino a non molto tempo fa si pensava che il piccolo sentisse meno dolore rispetto all’adulto. In realtà già a 23 settimane il feto può percepire dolore e può averne ricordo. Per questo bisognerebbe sempre prevenire o trattare il dolore con metodi adeguati.
In ambito odontoiatrico questo si traduce nella famosa, ma purtroppo ancora non troppo riconosciuta, PREVENZIONE. Controlli clinici e anche radiografici (parleremo in un altro post della radiologia dentale in pediatria ) permettono anche di rassicurare il piccolo nei confronti di un ambiente comunque medico, evitando che ne venga a conoscenza solo in caso di dolore. In secondo luogo le CURE PRIMARIE; curare un dentino cariato quando la lesione è piccola impedisce che il bambino abbia contatti con il "male ai denti" e anche il periodo post cura trascorre senza problemi di sorta.
Nell'ottica di un controllo e di un trattamento odontoiatrico i genitori devono:
- Evitare di parlare al bambino di procedure dolorose che non conosce prima che si trovi ad affrontarle, per non generare in lui un’ansia che potrebbe aumentare la percezione del dolore
- Evitare di dire al bambino "non è niente", "non ti farà male", "non ti preoccupare", "va tutto bene", perché le rassicurazioni possono aumentare l’ansia e la paura
- Catturare l’attenzione del bambino per distrarlo dal dolore: raccontare, leggere, cantare, ecc.
TECNICHE NON FARMACOLOGICHE DI CONTROLLO DEL DOLORE IN BASE ALL'ETA'
Fermo restando che rimane di primaria importanza consultare il medico o l'odontoiatra di fiducia in caso di dolore per iniziare una corretta e mirata terapia antidolorifica, esistono tutta una serie di approcci non farmacologici per il controllo del dolore, che si diversificano in base all'età del piccolo.
2-4 anni
Giocare con pupazzi, raccontare storie, leggere libri, respirazione, bolle di sapone
4-6 anni
Respirazione, raccontare storie, pupazzi, parlare dei luoghi preferiti
6-11 anni
Musica, respirazione, contare, parlare dei luoghi preferiti
11-13 anni
Musica, respirazione, contare, parlare dei luoghi preferiti
La terapia e il controllo del dolore sono momenti di fondamentale importanza per far sì che il vostro piccolo si sappia rapportare con tranquillità agli operatori sanitari che lo seguiranno per tutta la vita.
Tratto da UPPA n°3/2017